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Artrite reumatoide: sintomi, diagnosi e trattamenti

L’artrite reumatoide è una malattia infiammatoria cronica che si distingue per il suo impatto sistemico, colpendo principalmente le articolazioni in modo simmetrico. Questa patologia autoimmune vede il sistema immunitario attaccare erroneamente i tessuti sani, causando infiammazione e danni articolari.

Cause e fattori di rischio

L’origine dell’artrite reumatoide è complessa e multifattoriale. Sebbene la causa precisa resti incerta, si riconoscono vari fattori di rischio influenti. La predisposizione genetica è significativa: avere familiari affetti da malattie autoimmuni può aumentare la probabilità di sviluppare l’artrite reumatoide. Tuttavia, l’ereditarietà da sola non determina l’insorgere della malattia.

Fattori ambientali, come il fumo di sigaretta, possono precipitare la malattia in individui geneticamente predisposti. Altri elementi scatenanti possono includere infezioni virali e stress cronico. La dieta, in particolare l’adesione a un regime alimentare ricco di pesce, oli vegetali e verdure, potrebbe avere un effetto protettivo, mentre l’obesità sembra peggiorare il corso della malattia.

Sintomi dell’artrite reumatoide

Questa malattia può presentarsi con un’ampia varietà di sintomi articolari e sistemici. Inizialmente, il paziente può avvertire dolore e gonfiore nelle piccole articolazioni delle mani e dei piedi. La rigidità articolare è particolarmente pronunciata al mattino, persiste per diverse ore e può ridursi con il movimento.

Col passare del tempo, l’infiammazione cronica può portare a deformità articolari e a una significativa perdita di funzionalità. La malattia non si limita alle articolazioni e può coinvolgere anche organi come i polmoni e il cuore, manifestandosi attraverso complicazioni sistemiche quali la fatica cronica e la perdita di peso.

Le manifestazioni extra-articolari della malattia includono noduli sottocutanei, infiammazioni vascolari e alterazioni oculari. Questa varietà di sintomi può rendere difficoltosa la diagnosi precoce, spesso confondendosi con altre malattie reumatiche.

Complicazioni sistemiche

L’artrite reumatoide è una malattia infiammatoria sistemica. Ciò significa che può manifestarsi anche al di fuori delle articolazioni, coinvolgendo altri tessuti e organi. Tra le complicanze possibili troviamo la vasculite reumatoide, un’infiammazione dei vasi sanguigni che può causare danni significativi se non trattata tempestivamente. Può inoltre condurre a problematiche cardiache, come un aumento del rischio di infarto e insufficienza cardiaca.

Le complicanze polmonari includono fibrosi interstiziale o pleurite. Anche il sistema oculare può essere coinvolto, risultando in condizioni quali la sindrome di Sjögren, che provoca secchezza di occhi e bocca.

Noduli reumatoidi, grumi duri sotto la pelle vicino alle aree ossee colpite dalla malattia, sono un altro segno distintivo che può emergere. Sebbene generalmente non dolorosi, possono complicarsi se non monitorati.

Diagnosi dell’artrite reumatoide

La diagnosi tempestiva è di estrema importanza per l’artrite reumatoide, poiché un trattamento precoce può ridurre significativamente l’incidenza e la gravità dei danni articolari permanenti. Non esiste un singolo test conclusive per diagnosticare la malattia, per cui il processo diagnostico è multifattoriale.

Il medico reumatologo inizia con una valutazione completa della storia clinica del paziente e un esame fisico dettagliato delle articolazioni coinvolte. Il metodo più comune per sospettare la presenza di AR è l’uso dei criteri classificativi stabiliti dall’ACR/EULAR, che considerano il numero e il tipo di articolazioni coinvolte, la durata dei sintomi e i risultati di vari esami di laboratorio.

Test di laboratorio

Gli esami del sangue possono fornire indizi preziosi. I pazienti con artrite reumatoide spesso mostrano livelli elevati di fattore reumatoide e anticorpi anti-citrullinati (anti-CCP), i quali sono più specifici per questa patologia. Marcatori infiammatori, come la velocità di eritrosedimentazione (VES) e la proteina C-reattiva (PCR), di frequente risultano alterati.

Tecniche di imaging

Gli studi di imaging sono essenziali per valutare l’estensione del danno articolare. Le radiografie delle mani e dei piedi sono spesso tra i primi esami effettuati per cercare segni di erosioni ossee e perdita di cartilagine. In stadi più avanzati, possono aggiungersi tecniche come la risonanza magnetica (RM) o l’ecografia per rilevare cambiamenti nei tessuti molli, l’infiammazione e la sinovite.

Terapia dell’artrite reumatoide

Gestire efficacemente l’artrite reumatoide non significa solo alleviare i sintomi. L’obiettivo primario della terapia è ottenere la remissione o una bassa attività della malattia per prevenire danni articolari a lungo termine e migliorare la qualità di vita del paziente.

Approccio farmacologico

Il trattamento farmacologico per l’artrite reumatoide si divide in diverse categorie:

  1. Farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS): efficaci per il trattamento del dolore e dell’infiammazione. Tuttavia, non prevengono i danni articolari a lungo termine.
  2. Corticosteroidi: utilizzati per controllo rapido dell’infiammazione. Dosi e durata devono essere mantenute al minimo possibile per ridurre il rischio di effetti collaterali.
  3. Farmaci antireumatici modificanti la malattia (DMARDs): come il metotrexato, leflunomide e sulfasalazina, questi farmaci mirano a modificare il decorso della malattia e rallentare o arrestare il danno articolare.
  4. Farmaci biologici: indirizzati a specifiche molecole infiammatorie come il TNF-alfa, interleuchina-6 o i linfociti B. Sono utilizzati in casi di AR moderata a grave, soprattutto quando c’è resistenza ai DMARDs tradizionali.
  5. DMARDs sintetici mirati: farmaci più recenti come JAK inibitori, che rappresentano una scelta per forme resistenti a trattamenti convenzionali o biologici.

Gestione non farmacologica

L’artrite reumatoide non si affronta solo con i farmaci; anche la fisioterapia, la dieta e la gestione dello stress sono componenti importanti della strategia di trattamento.

  • Fisioterapia e attività fisica: programmi di esercizi su misura possono migliorare la flessibilità e la forza muscolare, alleviando il dolore e migliorando la mobilità.
  • Dieta equilibrata: una dieta sana e bilanciata che includa alimenti anti-infiammatori come pesce ricco di omega-3, verdura e frutta può supportare la gestione della malattia.
  • Gestione dello stress: tecniche di rilassamento come lo yoga e la meditazione possono ridurre l’impatto dello stress sulla malattia.
  • Supporto psicologico: ottenere sostegno psicologico può essere utile per affrontare le sfide emotive legate a una patologia cronica.

Infine, chi soffre di artrite reumatoide dovrebbe mantenere stretti contatti con il proprio team di cura, partecipando regolarmente alle visite di controllo per monitorare la malattia e adattare il piano terapeutico alle loro necessità. L’approccio personalizzato e la collaborazione attiva tra paziente e medico sono essenziali per gestire al meglio questa malattia complessa e cronica.