
Tendinite: sintomi, cause e come curarla
La tendinite è un’infiammazione che colpisce i tendini, le strutture fibrose che collegano i muscoli alle ossa. Questo disturbo può interessare qualsiasi tendine del corpo, ma alcune sedi sono più frequentemente coinvolte, come spalla, gomito, polso, ginocchio e caviglia.
La tendinite rappresenta una delle cause più comuni di dolore muscolo-scheletrico.
Cosa sono i tendini e perché si infiammano
I tendini sono strutture composte principalmente da collagene che trasmettono la forza generata dai muscoli alle ossa, permettendo il movimento articolare. Quando sottoposti a stress eccessivo o ripetitivo, i tendini possono sviluppare microlesioni che innescano il processo infiammatorio caratteristico della tendinite.
L’infiammazione tendinea può essere acuta, quando si manifesta improvvisamente dopo un trauma o uno sforzo intenso, oppure cronica, quando si sviluppa gradualmente a causa di sollecitazioni ripetute nel tempo. La forma cronica è spesso più difficile da trattare e tende a recidivare se non vengono eliminate le cause scatenanti.
La struttura del tendine cambia con l’età, diventando meno elastica e più suscettibile alle lesioni. Questo spiega perché la tendinite è più frequente negli adulti di mezza età, anche se può colpire persone di tutte le età, compresi giovani atleti e lavoratori che svolgono attività ripetitive.
Come si fa a capire se è una tendinite?
Il sintomo principale della tendinite è il dolore localizzato in corrispondenza del tendine interessato. Questo dolore presenta caratteristiche specifiche che aiutano a distinguerlo da altri tipi di dolore muscolo-scheletrico. Tipicamente, il dolore da tendinite si manifesta durante il movimento o l’uso dell’articolazione coinvolta.
Il dolore può essere descritto come sordo e continuo a riposo, ma diventa acuto e lancinante durante l’attività. Spesso si associa a rigidità mattutina che tende a migliorare con il movimento graduale. In alcuni casi, il dolore può irradiarsi lungo il decorso del tendine o nelle aree muscolari adiacenti.
Altri segni caratteristici includono gonfiore locale, arrossamento e aumento della temperatura cutanea nella zona interessata. Alla palpazione, il tendine può risultare ispessito e dolente. In casi più gravi, si può avvertire una sensazione di scricchiolio durante il movimento, causata dall’attrito del tendine infiammato.
Tendinite sintomi: i segnali da riconoscere
I sintomi della tendinite variano in base alla sede colpita, ma esistono manifestazioni comuni che caratterizzano questo disturbo. Il dolore è il sintomo predominante e si presenta con intensità variabile da lieve a severa. Inizialmente può manifestarsi solo durante l’attività fisica, ma con il progredire dell’infiammazione può persistere anche a riposo.
La limitazione funzionale è un altro sintomo importante. I movimenti che coinvolgono il tendine infiammato diventano dolorosi e difficoltosi, portando la persona a evitare determinate attività. Questa limitazione può influenzare significativamente le attività quotidiane e lavorative.
Il gonfiore locale può essere più o meno evidente a seconda del tendine interessato. Nelle tendiniti superficiali, come quella del tendine di Achille, il gonfiore è facilmente visibile, mentre in tendiniti profonde può essere meno apparente. La sensibilità al tatto è presente nella maggior parte dei casi e può estendersi anche alle aree circostanti.
Dove fa male quando si ha la tendinite?
La localizzazione del dolore dipende dal tendine specifico coinvolto nell’infiammazione. La tendinite della spalla, una delle più comuni, causa dolore nella parte anteriore o laterale della spalla che può irradiarsi lungo il braccio. Il dolore peggiora sollevando il braccio sopra la testa o dormendo sul lato interessato.
La tendinite del gomito, nota anche come “gomito del tennista” o “gomito del golfista”, provoca dolore rispettivamente nella parte esterna o interna del gomito. Questo dolore si intensifica afferrando oggetti, stringendo la mano o compiendo movimenti di rotazione dell’avambraccio.
La tendinite del polso causa dolore lungo il decorso dei tendini, spesso accompagnato da difficoltà nei movimenti di flessione ed estensione della mano. La sindrome del tunnel carpale può presentare sintomi simili. La tendinite rotulea interessa la parte anteriore del ginocchio, mentre quella del tendine di Achille si manifesta con dolore nella parte posteriore della caviglia, soprattutto durante la camminata o la corsa.
Le principali cause della tendinite
Le cause della tendinite sono molteplici e spesso si combinano tra loro. Il sovraccarico funzionale rappresenta la causa più frequente, derivante da attività lavorative o sportive che richiedono movimenti ripetitivi del tendine. Professioni come quella del muratore, del parrucchiere o del pianista espongono a maggior rischio di sviluppare tendiniti.
L’invecchiamento costituisce un fattore di rischio importante poiché con l’età i tendini perdono elasticità e capacità riparativa. Anche traumi diretti o indiretti possono scatenare un’infiammazione tendinea, così come l’assunzione di alcuni farmaci, in particolare gli antibiotici chinolonici.
Fattori anatomici come anomalie posturali, squilibri muscolari o alterazioni biomeccaniche possono predisporre allo sviluppo di tendiniti. Anche alcune patologie sistemiche come diabete, artrite reumatoide o disturbi della tiroide possono aumentare il rischio di infiammazioni tendinee.
Come si guarisce una tendinite?
Il trattamento della tendinite si basa principalmente sul riposo funzionale del tendine interessato. Questo non significa immobilizzazione completa, ma evitare le attività che scatenano o peggiorano il dolore. Il riposo permette al processo infiammatorio di risolversi naturalmente e ai tessuti di iniziare la riparazione.
L’applicazione di ghiaccio nelle fasi acute aiuta a ridurre l’infiammazione e il dolore. Il ghiaccio va applicato per 15-20 minuti più volte al giorno, sempre proteggendo la pelle con un panno. Nelle fasi croniche può essere utile alternare applicazioni di caldo e freddo per stimolare la circolazione.
I farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) possono essere utilizzati per controllare dolore e infiammazione, sia per via orale che topica. È importante utilizzarli per periodi limitati e sotto controllo medico per evitare effetti collaterali. In alcuni casi possono essere necessarie infiltrazioni locali di corticosteroidi.
Come si risolve una tendinite: approcci terapeutici
La fisioterapia rappresenta un pilastro fondamentale nel trattamento della tendinite. Il fisioterapista sviluppa un programma specifico che include esercizi di stretching per migliorare la flessibilità del tendine, esercizi di rinforzo progressivo per ripristinare la funzione e tecniche manuali per ridurre le aderenze.
Gli esercizi eccentrici, in cui il muscolo si contrae mentre si allunga, hanno mostrato particolare efficacia nel trattamento delle tendiniti croniche. Questi esercizi stimolano la rimodellazione del collagene tendineo e promuovono la guarigione. È fondamentale che vengano eseguiti sotto supervisione per evitare peggioramenti.
Terapie fisiche come ultrasuoni, tecarterapia, laser terapia o onde d’urto possono accelerare il processo di guarigione. Queste metodiche agiscono stimolando la circolazione locale, riducendo l’infiammazione e promuovendo la rigenerazione tissutale. La scelta della terapia più appropriata dipende dal tipo e dalla fase della tendinite.
Prevenzione delle tendiniti
La prevenzione delle tendiniti si basa principalmente sulla correzione dei fattori di rischio modificabili. È importante evitare sovraccarichi eccessivi e aumentare gradualmente l’intensità delle attività fisiche o lavorative. Chi svolge lavori ripetitivi dovrebbe fare pause frequenti e variare i movimenti quando possibile.
Il riscaldamento prima dell’attività fisica è essenziale per preparare tendini e muscoli allo sforzo. Allo stesso modo, gli esercizi di stretching al termine dell’attività aiutano a mantenere la flessibilità e prevenire le rigidità. L’uso di attrezzature ergonomiche sul posto di lavoro può ridurre significativamente il rischio di tendiniti.
Il mantenimento di un peso corporeo adeguato riduce il carico sui tendini degli arti inferiori. Anche l’uso di calzature appropriate, soprattutto per chi pratica sport o sta molto in piedi, contribuisce alla prevenzione. È importante anche correggere eventuali squilibri muscolari attraverso esercizi specifici.
Tempi di recupero e prognosi
I tempi di guarigione della tendinite variano considerevolmente in base a diversi fattori: la sede interessata, la gravità dell’infiammazione, l’età del paziente e la tempestività del trattamento. Le tendiniti acute possono risolversi in 2-6 settimane con un trattamento appropriato, mentre quelle croniche possono richiedere diversi mesi.
La prognosi è generalmente buona quando il trattamento viene iniziato precocemente e vengono eliminate le cause scatenanti. Tuttavia, le recidive sono frequenti se non si modificano i fattori di rischio. È importante seguire scrupolosamente il programma riabilitativo anche dopo la scomparsa dei sintomi per consolidare la guarigione.
In casi selezionati, quando il trattamento conservativo non risulta efficace dopo almeno sei mesi, può essere considerato l’intervento chirurgico. La chirurgia mira a rimuovere il tessuto degenerato e stimolare la rigenerazione tendinea, ma richiede un periodo di riabilitazione più prolungato.