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Analisi del sangue: che cosa si vede

Le analisi del sangue rappresentano uno degli strumenti diagnostici più importanti e frequentemente utilizzati in medicina.

Attraverso un semplice prelievo, è possibile ottenere numerose informazioni sullo stato di salute generale dell’organismo, individuare la presenza di patologie o monitorare l’efficacia di terapie in corso.

Ma cosa si vede esattamente dalle analisi del sangue? Quali informazioni possono fornire questi esami e come interpretarli correttamente?

Cosa sono le analisi del sangue

Le analisi del sangue, o esami ematochimici, sono test di laboratorio che permettono di valutare i componenti del sangue e le sostanze in esso disciolte. Un campione di sangue viene prelevato, solitamente da una vena del braccio, e successivamente analizzato in laboratorio mediante diverse metodiche.

Il sangue è un tessuto complesso composto da una parte liquida (plasma) e da elementi cellulari (globuli rossi, globuli bianchi e piastrine). Inoltre, nel plasma sono disciolte numerose sostanze come proteine, ormoni, enzimi, elettroliti e metaboliti. L’analisi di questi componenti può fornire preziose informazioni diagnostiche.

Esami del sangue di base: l’emocromo completo

L’emocromo, o esame emocromocitometrico, è l’analisi del sangue più comune e rappresenta spesso il punto di partenza per la valutazione dello stato di salute. Questo esame fornisce informazioni sui tre tipi principali di cellule presenti nel sangue:

Globuli rossi (eritrociti)

I parametri principali relativi ai globuli rossi sono:

  • Numero di eritrociti: la quantità di globuli rossi per unità di volume
  • Emoglobina (Hb): la proteina che trasporta l’ossigeno
  • Ematocrito (Ht): la percentuale di sangue occupata dai globuli rossi
  • MCV (volume corpuscolare medio): dimensione media dei globuli rossi
  • MCH (emoglobina corpuscolare media): contenuto medio di emoglobina per globulo rosso
  • MCHC (concentrazione emoglobinica corpuscolare media): concentrazione media di emoglobina in un dato volume di globuli rossi
  • RDW (ampiezza di distribuzione eritrocitaria): indice di variabilità delle dimensioni dei globuli rossi

Alterazioni di questi valori possono indicare condizioni come anemia, policitemia, carenze nutrizionali (ferro, vitamina B12, acido folico) o malattie croniche.

Globuli bianchi (leucociti)

I globuli bianchi sono responsabili della risposta immunitaria. L’emocromo riporta:

  • Numero totale di leucociti: un aumento (leucocitosi) suggerisce tipicamente un’infezione o un’infiammazione, mentre una diminuzione (leucopenia) può indicare problemi al midollo osseo o infezioni virali
  • Formula leucocitaria: la percentuale dei diversi tipi di globuli bianchi
    • Neutrofili: aumentano nelle infezioni batteriche e infiammazioni acute
    • Linfociti: aumentano nelle infezioni virali e in alcune malattie autoimmuni
    • Monociti: aumentano nelle infezioni croniche e in alcune patologie infiammatorie
    • Eosinofili: aumentano nelle allergie e nelle infestazioni parassitarie
    • Basofili: aumentano in alcune reazioni allergiche e malattie mieloproliferative

Piastrine (trombociti)

Le piastrine sono fondamentali per la coagulazione del sangue. I valori riportati includono:

  • Numero di piastrine: un numero ridotto (trombocitopenia) può causare emorragie, mentre un numero elevato (trombocitosi) può aumentare il rischio di trombosi
  • MPV (volume piastrinico medio): dimensione media delle piastrine, che può fornire informazioni sulla loro funzionalità

Profilo biochimico: esami di funzionalità organica

Oltre all’emocromo, le analisi del sangue spesso includono un profilo biochimico che valuta la funzionalità di vari organi e sistemi:

Funzionalità epatica

Gli esami che valutano la salute del fegato includono:

  • Transaminasi (AST/GOT e ALT/GPT): enzimi che aumentano in caso di danno epatico
  • Gamma-GT (GGT): enzima che può indicare danno epatico, abuso di alcol o ostruzione delle vie biliari
  • Fosfatasi alcalina (ALP): aumenta nelle patologie delle vie biliari
  • Bilirubina totale, diretta e indiretta: il pigmento responsabile dell’ittero
  • Proteine totali, albumina e globuline: valutano la capacità di sintesi proteica del fegato

Funzionalità renale

Per valutare come funzionano i reni si misurano:

  • Creatinina: prodotto del metabolismo muscolare che viene filtrato dai reni
  • Azotemia (BUN): misura l’urea nel sangue
  • eGFR (velocità di filtrazione glomerulare stimata): stima della funzionalità renale
  • Elettroliti: sodio, potassio, cloro, calcio, fosforo, magnesio

Metabolismo glucidico

Per valutare il metabolismo degli zuccheri:

  • Glicemia: livello di glucosio nel sangue
  • Emoglobina glicata (HbA1c): indica la media dei livelli di glucosio negli ultimi 2-3 mesi
  • Insulina: ormone che regola i livelli di glucosio

Profilo lipidico

Per valutare il rischio cardiovascolare:

  • Colesterolo totale
  • HDL (colesterolo “buono”)
  • LDL (colesterolo “cattivo”)
  • Trigliceridi
  • Rapporto colesterolo totale/HDL

Indici di infiammazione

  • VES (velocità di eritrosedimentazione)
  • PCR (proteina C reattiva)
  • Fibrinogeno

Questi parametri aumentano in presenza di infiammazione, infezione o danno tissutale.

Esami ormonali e markers tumorali

Le analisi del sangue possono anche misurare:

Ormoni

  • Ormoni tiroidei (TSH, FT3, FT4): per valutare la funzionalità tiroidea
  • Ormoni sessuali (testosterone, estrogeni, progesterone): per problemi riproduttivi o disturbi endocrini
  • Ormoni ipofisari (prolattina, GH, ACTH): per valutare disturbi dell’ipofisi

Markers tumorali

  • PSA (antigene prostatico specifico): per il cancro alla prostata
  • CEA (antigene carcinoembrionario): per vari tipi di cancro, soprattutto colon-retto
  • CA-125: per il cancro ovarico
  • AFP (alfa-fetoproteina): per il cancro epatico
  • CA 19-9: per il cancro del pancreas

È importante sottolineare che i markers tumorali non sono specifici e possono aumentare anche in condizioni benigne, quindi devono essere interpretati nel contesto clinico complessivo.

Analisi del sangue a digiuno: quando è necessario

Alcune analisi del sangue richiedono il digiuno per garantire risultati accurati. In generale, si raccomanda un digiuno di 8-12 ore (solitamente dalla sera precedente) per:

  • Glicemia: il cibo può aumentare temporaneamente i livelli di glucosio
  • Profilo lipidico: i livelli di trigliceridi sono particolarmente influenzati dai pasti
  • Alcuni esami ormonali: come insulina, glucagone, gastrina

È comunque consentito bere acqua durante il periodo di digiuno. Non tutti gli esami richiedono il digiuno; ad esempio, l’emocromo può essere eseguito in qualsiasi momento della giornata.

Analisi del sangue con il ciclo mestruale

Il ciclo mestruale può influenzare alcuni parametri ematici:

  • Emoglobina e globuli rossi: possono risultare leggermente ridotti durante le mestruazioni a causa della perdita di sangue
  • Ferro: i livelli possono diminuire, specialmente in donne con mestruazioni abbondanti
  • Ormoni sessuali: variano fisiologicamente durante le diverse fasi del ciclo

In generale, per la maggior parte delle analisi di routine, non è necessario evitare il periodo mestruale, ma è utile informare il medico o il laboratorio della fase del ciclo, soprattutto per esami ormonali specifici.

Come si interpretano i risultati degli esami del sangue

L’interpretazione delle analisi del sangue richiede competenze mediche specifiche e deve sempre essere contestualizzata alla situazione clinica del paziente. Ogni laboratorio fornisce, accanto ai risultati, i valori di riferimento (o range di normalità) che possono variare leggermente da un laboratorio all’altro.

È importante considerare che:

  • Valori leggermente al di fuori del range di riferimento non indicano necessariamente una patologia
  • I valori normali possono variare in base a età, sesso, etnia e altre caratteristiche individuali
  • Alcuni farmaci possono influenzare i risultati
  • È essenziale valutare il trend dei valori nel tempo, piuttosto che un singolo risultato isolato

Quando fare un check-up completo del sangue

Un check-up completo delle analisi del sangue è consigliato:

  • Come screening periodico in persone sane (generalmente ogni 1-2 anni dopo i 40 anni, meno frequentemente in giovani adulti senza fattori di rischio)
  • In presenza di sintomi non specifici come stanchezza, perdita di peso inspiegabile, febbre persistente
  • Per monitorare condizioni croniche come diabete, ipertensione, dislipidemia
  • Prima di interventi chirurgici
  • Durante la gravidanza
  • In caso di familiarità per determinate patologie

Un check-up completo tipicamente include emocromo, profilo biochimico epatico e renale, elettroliti, profilo lipidico, glicemia e, in base all’età e ai fattori di rischio, eventuali test più specifici.