
L’asma: cosa fare in caso di attacco e come riconoscere i sintomi
L’asma rappresenta una delle malattie croniche più diffuse al mondo, colpendo milioni di persone di tutte le età. Questa patologia respiratoria cronica può compromettere significativamente la qualità della vita, ma con una gestione appropriata è possibile mantenere un buon controllo dei sintomi.
Cos’è l’asma e come funziona
L’asma è una malattia infiammatoria cronica delle vie aeree caratterizzata da episodi ricorrenti di difficoltà respiratoria, respiro sibilante, tosse e senso di costrizione toracica. La patologia coinvolge principalmente i bronchi e i bronchioli, le strutture che conducono l’aria ai polmoni.
Il meccanismo alla base dell’asma coinvolge tre componenti principali: l’infiammazione cronica delle vie aeree, la broncocostrizione e l’ipersecrezione di muco. Questi elementi si combinano per creare un’ostruzione al flusso aereo che può essere reversibile spontaneamente o con il trattamento.
L’infiammazione cronica rappresenta il denominatore comune di tutte le forme di asma, caratterizzata dalla presenza di cellule infiammatorie come eosinofili, mastociti e linfociti T nella parete bronchiale. Questa infiammazione rende le vie aeree ipersensibili a vari stimoli scatenanti.
La broncocostrizione consiste nella contrazione della muscolatura liscia che circonda i bronchi, determinando un restringimento del calibro delle vie aeree e conseguente difficoltà nel passaggio dell’aria.
Gravità e classificazione dell’asma
La gravità dell’asma viene classificata in base alla frequenza dei sintomi, al grado di limitazione funzionale e ai parametri spirometrici. Questa classificazione aiuta nella scelta del trattamento più appropriato.
- Asma intermittente: presenta sintomi meno di due volte alla settimana, risvegli notturni meno di due volte al mese e funzionalità polmonare normale tra gli episodi.
- Asma persistente lieve: è caratterizzata da sintomi più di due volte alla settimana ma non quotidiani, risvegli notturni 3-4 volte al mese e lieve limitazione dell’attività fisica.
- Asma persistente moderata: presenta sintomi quotidiani, risvegli notturni più di una volta alla settimana e moderata limitazione dell’attività fisica.
- Asma persistente grave: è caratterizzata da sintomi continui durante il giorno, frequenti risvegli notturni e severa limitazione dell’attività fisica.
Che differenza c’è tra asma bronchiale e allergica
La distinzione tra asma bronchiale e asma allergica non è propriamente corretta dal punto di vista medico, poiché l’asma bronchiale rappresenta la sede anatomica della malattia, mentre l’asma allergica ne identifica il meccanismo patogenetico.
L’asma allergica o estrinseca è causata da una reazione immunitaria mediata dalle IgE verso specifici allergeni ambientali. Questo tipo di asma è spesso associato ad altre manifestazioni allergiche come rinite, eczema o congiuntivite.
L’asma non allergica o intrinseca non presenta una chiara componente allergica identificabile e spesso si manifesta in età adulta. I trigger sono tipicamente non allergici come infezioni, irritanti, stress o farmaci.
Esiste anche l’asma mista, che presenta caratteristiche sia allergiche che non allergiche, rappresentando probabilmente la forma più comune nella pratica clinica.
Che sintomi ha l’asma
I sintomi dell’asma possono variare considerevolmente tra i pazienti e anche nello stesso individuo nel tempo. I quattro sintomi cardinali includono:
- dispnea o difficoltà respiratoria, che rappresenta il sintomo più caratteristico, spesso descritta come “fame d’aria” o sensazione di non riuscire a respirare profondamente. Questo sintomo può presentarsi durante l’esercizio fisico, l’esposizione ad allergeni o anche a riposo nelle forme più gravi.
- Respiro sibilante: consiste in un suono acuto e musicale udibile durante l’espirazione, causato dal passaggio dell’aria attraverso le vie aeree ristrette. Questo sintomo è spesso più evidente durante la notte o nelle prime ore del mattino.
- Tosse: rappresenta frequentemente il primo sintomo dell’asma, particolarmente nei bambini. Può essere secca o produttiva, spesso persistente e peggiorativa durante la notte. In alcuni pazienti, la tosse rappresenta l’unica manifestazione della malattia.
- Senso di oppressione toracica: viene descritto come una sensazione di costrizione o peso sul petto, simile a quella di avere una fascia stretta intorno al torace.
Oltre ai sintomi principali, l’asma può manifestarsi con segni e sintomi aggiuntivi che aiutano nell’identificazione della malattia. La variabilità circadiana dei sintomi rappresenta una caratteristica importante: molti pazienti riferiscono un peggioramento durante le ore notturne o nelle prime ore del mattino.
I sintomi scatenati dall’esercizio fisico sono comuni, con comparsa di dispnea, tosse e respiro sibilante durante o immediatamente dopo l’attività fisica. Questo fenomeno è noto come asma da esercizio fisico e può essere l’unica manifestazione della malattia in alcuni pazienti.
L’intolleranza agli sforzi può manifestarsi con facile affaticabilità durante attività che precedentemente venivano tollerate senza difficoltà. I pazienti possono riferire necessità di pause frequenti durante la deambulazione o le scale.
La tosse notturna rappresenta un sintomo particolarmente fastidioso che può disturbare il sonno e compromettere il riposo. Spesso è secca e persistente, peggiorando in posizione supina.
Cause e fattori scatenanti
Le cause dell’asma sono multifattoriali e coinvolgono una complessa interazione tra predisposizione genetica e fattori ambientali. La componente genetica gioca un ruolo importante, con una maggiore probabilità di sviluppare asma nei soggetti con familiarità positiva.
I fattori scatenanti possono essere classificati in allergici e non allergici. Tra i trigger allergici più comuni si trovano gli acari della polvere, i pollini, i peli di animali, le muffe e alcuni alimenti. L’esposizione a questi allergeni può scatenare una risposta immunologica che porta all’infiammazione delle vie aeree.
I fattori non allergici includono infezioni respiratorie virali, fumo di sigaretta, inquinamento atmosferico, sbalzi di temperatura, stress emotivo e alcuni farmaci come l’aspirina e i beta-bloccanti.
Le infezioni respiratorie, particolarmente quelle virali, rappresentano un importante trigger per gli episodi asmatici, specialmente nei bambini. Il virus respiratorio sinciziale nei primi anni di vita è stato associato allo sviluppo successivo di asma.
Cosa si rischia con l’asma
I rischi associati all’asma non controllata possono essere significativi e includere complicazioni acute e croniche. L’attacco asmatico grave rappresenta una situazione di emergenza medica che può mettere a rischio la vita del paziente.
Le riacutizzazioni severe possono richiedere ricovero ospedaliero e trattamento intensivo. Durante questi episodi, l’ostruzione delle vie aeree può diventare così grave da compromettere seriamente gli scambi gassosi a livello polmonare.
Le complicazioni croniche dell’asma non controllata includono il rimodellamento delle vie aeree, con ispessimento della parete bronchiale e perdita di elasticità. Questo processo può rendere l’ostruzione meno reversibile nel tempo.
L’impatto sulla qualità della vita può essere considerevole, con limitazioni nelle attività quotidiane, assenze scolastiche o lavorative frequenti, disturbi del sonno e ansia legata alla paura degli attacchi.
Crisi asmatica: riconoscimento e gestione
La crisi asmatica rappresenta un episodio acuto di peggioramento dei sintomi asmatici che richiede un trattamento immediato. Il riconoscimento precoce è fondamentale per una gestione efficace.
I segni di allarme di una crisi grave includono grave difficoltà respiratoria, impossibilità a parlare per frasi complete, cianosi delle labbra o delle unghie, sudorazione profusa e agitazione o confusione.
Durante un attacco asmatico, è essenziale mantenere la calma e assumere una posizione seduta o semi-seduta. L’utilizzo del broncodilatatore a breve durata d’azione rappresenta il primo intervento terapeutico.
Se i sintomi non migliorano rapidamente dopo l’uso del broncodilatatore o se peggiorano, è necessario ricorrere immediatamente all’assistenza medica di emergenza.
Trattamento e gestione dell’asma
Il trattamento dell’asma si basa su un approccio graduale che mira al controllo ottimale dei sintomi e alla prevenzione delle riacutizzazioni. I farmaci vengono classificati in terapie di mantenimento e terapie al bisogno.
I corticosteroidi inalatori rappresentano la terapia di prima linea per l’asma persistente, agendo sull’infiammazione cronica delle vie aeree. Questi farmaci devono essere utilizzati regolarmente anche in assenza di sintomi.
I broncodilatatori a lunga durata d’azione possono essere aggiunti ai corticosteroidi inalatori nei pazienti che non raggiungono un controllo adeguato con la monoterapia.
I broncodilatatori a breve durata d’azione rappresentano la terapia di salvataggio per il sollievo rapido dei sintomi acuti e devono essere sempre disponibili per il paziente asmatico.