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Breath test al lattosio: come funziona e quando farlo

Il breath test al lattosio rappresenta l’esame diagnostico gold standard per identificare l’intolleranza al lattosio, una condizione molto diffusa che può causare disturbi digestivi significativi. Questo test non invasivo fornisce informazioni precise sulla capacità dell’organismo di digerire il lattosio.

Cos’è il breath test al lattosio

Il breath test al lattosio è un esame diagnostico che misura la concentrazione di idrogeno nell’aria espirata dopo l’ingestione di una dose standard di lattosio. Questo test permette di valutare la capacità dell’intestino di digerire il lattosio, lo zucchero presente nel latte e nei suoi derivati.

Il principio su cui si basa l’esame è semplice: quando il lattosio non viene correttamente digerito nell’intestino tenue a causa della carenza di lattasi, raggiunge il colon dove viene fermentato dai batteri intestinali. Questo processo di fermentazione produce idrogeno e altri gas che vengono assorbiti nel circolo sanguigno ed eliminati attraverso i polmoni.

L’esame è completamente non invasivo e consiste semplicemente nel soffiare in un apposito dispositivo a intervalli regolari dopo aver assunto una soluzione contenente lattosio. Non richiede prelievi di sangue né procedure invasive.

La durata dell’esame varia tipicamente tra le 2 e le 4 ore, durante le quali vengono effettuate multiple misurazioni della concentrazione di idrogeno nell’aria espirata.

Caratteristiche esame
Caratteristica Dettaglio
Tipo esame Non invasivo
Durata 2-4 ore
Digiuno richiesto 8-12 ore
Preparazione 4 settimane senza antibiotici
Misurazioni Ogni 30 minuti
Risultato Immediato o in 24-48h
Accuratezza 90-95%

Quando è indicato il breath test

Il breath test al lattosio è indicato in presenza di sintomi suggestivi di intolleranza al lattosio che si manifestano dopo l’assunzione di latte e derivati. I sintomi tipici includono gonfiore addominale, crampi, diarrea e flatulenza.

La sintomatologia dell’intolleranza al lattosio può essere aspecifica e sovrapporsi ad altre condizioni gastrointestinali come la sindrome dell’intestino irritabile. Il breath test permette di confermare o escludere definitivamente l’intolleranza al lattosio.

Il test è particolarmente utile quando i sintomi digestivi compaiono sistematicamente dopo l’assunzione di prodotti lattiero-caseari e tendono a migliorare con la loro eliminazione dalla dieta.

Nei bambini con sintomi suggestivi di malassorbimento del lattosio, il breath test rappresenta un’alternativa sicura e non invasiva rispetto ad altri test più invasivi.

Come prepararsi all’esame

Una corretta preparazione al breath test è fondamentale per ottenere risultati accurati e affidabili. Il paziente deve seguire alcune indicazioni specifiche nei giorni precedenti l’esame.

Nelle 4 settimane precedenti l’esame è necessario evitare l’assunzione di antibiotici, poiché questi farmaci possono alterare la flora batterica intestinale e influenzare i risultati del test.

Nel mese precedente è sconsigliato l’uso di lassativi o preparati per la pulizia intestinale che potrebbero modificare la composizione della flora batterica.

Il giorno precedente l’esame è importante seguire una dieta povera di fibre e carboidrati complessi, evitando legumi, cereali integrali, frutta e verdura. Si possono consumare carne, pesce, uova e riso bianco.

Preparazione esame
Periodo Cosa EVITARE Cosa FARE
4 settimane prima Antibiotici Continuare dieta normale
1 mese prima Lassativi, colonscopia Mantenere routine
1 giorno prima Fibre, legumi, cereali integrali Carne, pesce, uova, riso
12 ore prima Cibo, bevande (tranne acqua) Digiuno completo
Mattina esame Fumo, igiene orale, gomme Riposo, piccoli sorsi acqua

Preparazione il giorno dell’esame

La mattina dell’esame il paziente deve presentarsi a digiuno completo da almeno 8-12 ore. Non è permesso assumere cibo, bevande (eccetto piccole quantità di acqua), gomme da masticare o caramelle.

È importante non fumare nelle ore precedenti e durante l’esecuzione del test, poiché il fumo può alterare le concentrazioni di idrogeno nell’aria espirata.

L’igiene orale deve essere accurata la sera prima, ma la mattina dell’esame non bisogna lavarsi i denti né usare collutori, poiché potrebbero contenere sostanze che interferiscono con il test.

È necessario sospendere eventuali farmaci che influenzano la motilità intestinale o la flora batterica, sempre su indicazione medica.

Come si svolge l’esame

Il breath test inizia con una misurazione basale dell’idrogeno nell’aria espirata, eseguita a digiuno. Il paziente soffia in un apposito dispositivo che registra i valori iniziali.

Successivamente viene somministrata una soluzione contenente una dose standard di lattosio diluita in acqua. Il paziente deve bere la soluzione completamente nel giro di pochi minuti.

Dopo l’assunzione del lattosio, vengono effettuate misurazioni seriali dell’idrogeno espirato ogni 30 minuti per un periodo totale di 2-4 ore. A ogni intervallo il paziente soffia nel dispositivo.

Durante l’esame il paziente deve rimanere a riposo nella sala d’attesa, evitando sforzi fisici, fumo e assunzione di cibo o bevande. È normale avvertire i sintomi dell’intolleranza durante il test.

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Interpretazione dei risultati

I risultati del breath test vengono valutati analizzando l’andamento delle concentrazioni di idrogeno nell’aria espirata nel tempo. Un aumento significativo rispetto ai valori basali indica malassorbimento del lattosio.

Un test è considerato positivo quando si verifica un incremento della concentrazione di idrogeno superiore a 20 parti per milione (ppm) rispetto al valore basale, generalmente entro le prime 2-3 ore dall’assunzione del lattosio.

La presenza di sintomi durante l’esame in concomitanza con l’aumento di idrogeno conferma la diagnosi di intolleranza al lattosio sintomatica.

Alcuni pazienti possono presentare un test negativo falso se la loro flora batterica non produce idrogeno ma metano. In questi casi può essere necessario misurare anche il metano espirato.

Risultati Breath Test
Risultato Incremento H2 Sintomi Diagnosi
Negativo <20 ppm Assenti Normale digestione
Borderline 20-40 ppm Lievi Intolleranza lieve
Positivo >40 ppm Presenti Intolleranza moderata
Fortemente positivo >80 ppm Severi Intolleranza severa

Intolleranza al lattosio: cosa significa

L’intolleranza al lattosio è l’incapacità di digerire completamente il lattosio a causa della carenza o ridotta attività dell’enzima lattasi nell’intestino tenue. Questa condizione è molto comune e colpisce una percentuale variabile della popolazione.

Esistono diverse forme di intolleranza al lattosio: primaria (genetica), secondaria (conseguente a malattie intestinali) e congenita (molto rara). La forma primaria è la più comune e tende a manifestarsi nell’età adulta.

La severità dell’intolleranza varia considerevolmente tra individui: alcuni tollerano piccole quantità di lattosio, mentre altri manifestano sintomi anche con quantità minime.

È importante distinguere l’intolleranza al lattosio dall’allergia alle proteine del latte, che è una condizione completamente diversa di natura immunologica.

Gestione dell’intolleranza al lattosio

Una volta diagnosticata l’intolleranza al lattosio, la gestione si basa principalmente sulla modificazione della dieta. Non esiste una cura definitiva, ma i sintomi possono essere completamente controllati.

La riduzione o eliminazione del lattosio dalla dieta rappresenta l’approccio principale. Molti pazienti riescono a tollerare piccole quantità di lattosio se distribuite durante la giornata.

Gli integratori di lattasi possono essere assunti prima dei pasti contenenti lattosio per facilitarne la digestione. Questi prodotti sono disponibili in farmacia e permettono maggiore flessibilità alimentare.

I prodotti delattosati sono ampiamente disponibili e includono latte, yogurt e formaggi senza lattosio che mantengono le proprietà nutritive dei prodotti tradizionali.

Alimenti da evitare e alternative

Gli alimenti ricchi di lattosio includono latte fresco, panna, gelati, formaggi freschi e alcuni prodotti da forno. La quantità di lattosio varia considerevolmente tra i diversi prodotti.

I formaggi stagionati come parmigiano, grana padano e pecorino contengono quantità minime di lattosio e sono generalmente ben tollerati anche da chi è intollerante.

Lo yogurt è spesso meglio tollerato del latte grazie alla presenza di fermenti lattici che facilitano la digestione del lattosio.

Le alternative vegetali come latte di soia, mandorla, riso o avena possono sostituire il latte vaccino. È importante verificare che siano fortificati con calcio per mantenere un adeguato apporto di questo minerale.

Lattosio negli alimenti
Alimento Lattosio per 100g Tollerabilità
Latte vaccino 4.5-5g Bassa
Gelato 3-6g Bassa
Panna 3-4g Bassa
Formaggi freschi 1-3g Media
Yogurt 3-4g Media-Alta*
Formaggi stagionati <0.1g Alta
Burro <0.5g Alta

*Meglio tollerato grazie ai fermenti lattici