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Diarrea, cosa mangiare e cosa no

La diarrea è un disturbo intestinale caratterizzato dall’emissione di feci liquide o semiliquide con una frequenza superiore alla norma. Questo sintomo può presentarsi in forma acuta, durando pochi giorni, o cronica, persistendo per settimane o mesi.

La gestione alimentare rappresenta un aspetto cruciale del trattamento, poiché alcuni cibi possono aggravare il disturbo mentre altri possono favorire la guarigione e il ripristino dell’equilibrio intestinale.

Diarrea cause: fattori scatenanti e meccanismi

Le cause della diarrea sono molteplici e possono essere classificate in infettive e non infettive. Le cause infettive includono virus come rotavirus e norovirus, batteri come Salmonella, Campylobacter e Escherichia coli, e parassiti come Giardia. Queste infezioni possono essere acquisite attraverso cibo o acqua contaminati, contatto con persone infette o scarsa igiene personale.

Le cause non infettive comprendono intolleranze alimentari, malattie infiammatorie croniche intestinali, sindrome dell’intestino irritabile, effetti collaterali di farmaci, stress psicologico e disturbi endocrini. L’uso di antibiotici può alterare la flora intestinale normale causando diarrea associata, mentre alcuni farmaci come antiacidi contenenti magnesio o metformina possono avere effetti lassativi diretti.

Il meccanismo della diarrea può essere osmotico, quando sostanze non assorbite richiamano acqua nell’intestino, secretorio, quando vengono prodotte sostanze che stimolano la secrezione di liquidi, o infiammatorio, quando l’infiammazione della mucosa intestinale compromette l’assorbimento e aumenta la secrezione di fluidi ed elettroliti.

Come si fa a far passare la diarrea: strategie immediate

Il primo obiettivo nel trattamento della diarrea è prevenire la disidratazione, che rappresenta il rischio principale, specialmente nei bambini e negli anziani. La reidratazione orale dovrebbe iniziare immediatamente con soluzioni elettrolitiche specifiche che contengono il giusto equilibrio di sali minerali e glucosio per favorire l’assorbimento intestinale.

ETÀ VOLUME CONSIGLIATO MODALITÀ
Bambini 0-2 anni 50-100 ml dopo ogni scarica Piccoli sorsi frequenti
Bambini 2-10 anni 100-200 ml dopo ogni scarica Sorsi ogni 5-10 minuti
Adolescenti e adulti 200-400 ml dopo ogni scarica Sorsi regolari
Anziani 150-300 ml dopo ogni scarica Sorsi piccoli e frequenti

Il riposo intestinale nelle prime ore può essere benefico, seguito dalla graduale reintroduzione di alimenti. La dieta dovrebbe iniziare con liquidi chiari come brodo vegetale, tisane non zuccherate e acqua. Successivamente si possono introdurre alimenti facilmente digeribili e a basso contenuto di fibre come riso bianco, patate bollite e pane tostato.

È importante evitare latte e latticini durante la fase acuta, poiché l’infiammazione intestinale può causare un deficit temporaneo di lattasi, l’enzima che digerisce il lattosio. Anche alcol, caffè, cibi grassi e piccanti dovrebbero essere evitati perché possono irritare ulteriormente l’intestino e peggiorare la diarrea.

Per quale motivo ti viene la diarrea: meccanismi fisiopatologici

La diarrea si sviluppa quando il normale equilibrio tra assorbimento e secrezione di liquidi nell’intestino viene alterato. Normalmente, l’intestino assorbe circa 8-9 litri di liquidi al giorno tra quelli ingeriti e quelli secreti dall’organismo stesso. Quando questo meccanismo si altera, anche piccole variazioni possono causare l’emissione di feci liquide.

Nelle infezioni virali, i patogeni danneggiano le cellule dell’epitelio intestinale compromettendo la capacità di assorbimento. Alcune tossine batteriche, come quella del colera, stimolano massivamente la secrezione di cloro e sodio nell’intestino, trascinando grandi quantità di acqua. L’infiammazione intestinale può aumentare la permeabilità della mucosa permettendo il passaggio di liquidi nel lume intestinale.

Fattori psicologici come stress e ansia possono influenzare la motilità intestinale attraverso l’asse intestino-cervello, accelerando il transito e riducendo il tempo disponibile per l’assorbimento dei liquidi. Anche alterazioni del microbiota intestinale possono compromettere la normale funzione barriera dell’intestino e favorire lo sviluppo di diarrea.

Quando la diarrea è preoccupante: segnali d’allarme

La diarrea richiede attenzione medica immediata quando si associa a segni di grave disidratazione come sete intensa, secchezza delle mucose, riduzione della produzione di urina, capogiri, debolezza marcata o alterazioni dello stato di coscienza. Nei bambini piccoli, la disidratazione può svilupparsi molto rapidamente e rappresentare un’emergenza medica.

La presenza di sangue nelle feci, febbre alta, dolori addominali severi o segni di peritonismo dovrebbero sempre essere valutati urgentemente perché possono indicare infezioni invasive o complicanze che richiedono trattamento specifico. Anche la diarrea che persiste per più di 3-5 giorni senza miglioramento dovrebbe essere investigata per escludere cause che richiedono terapie specifiche.

Particolare attenzione va posta ai soggetti immunocompromessi, agli anziani e ai bambini piccoli, che hanno maggior rischio di complicanze. La diarrea del viaggiatore che non risponde ai trattamenti abituali o che si associa a sintomi sistemici può richiedere terapie antibiotiche specifiche guidate da esami colturali.

CONSULTAZIONE URGENTE CONSULTAZIONE MEDICA PROGRAMMATA
  • Sangue nelle feci
  • Febbre alta (>38.5°C)
  • Dolore addominale severo
  • Segni di disidratazione grave
  • Vomito persistente
  • Alterazioni stato coscienza
  • Capogiri marcati
  • Diarrea persistente oltre 5 giorni
  • Perdita di peso significativa
  • Diarrea ricorrente
  • Diarrea del viaggiatore prolungata
  • Necessità frequenti di farmaci
  • Presenza di muco persistente
  • Crampi addominali intensi

Quali sono le cause della diarrea liquida: aspetti specifici

La diarrea liquida può avere cause specifiche che influenzano la consistenza delle feci. Le infezioni virali tipicamente causano feci molto liquide, spesso descritte come “acqua di riso”, mentre le infezioni batteriche possono produrre feci liquide con muco o sangue. La presenza di grassi non digeriti può rendere le feci oleose e maleodoranti.

Il malassorbimento intestinale, causato da condizioni come celiachia, morbo di Crohn o insufficienza pancreatica, spesso produce feci voluminose, oleose e particolarmente maleodoranti. L’intolleranza al lattosio causa tipicamente diarrea liquida accompagnata da gas e dolori crampiformi dopo l’assunzione di latticini.

Alcune condizioni endocrine come l’ipertiroidismo o i tumori neuroendocrini possono causare diarrea secretoria con feci abbondanti e liquide. L’uso di lassativi osmotici o alcuni farmaci può produrre feci liquide attraverso meccanismi osmotici che richiamano acqua nell’intestino.

Diarrea sintomi: manifestazioni associate

Oltre all’alterazione delle feci, la diarrea si associa spesso a crampi addominali, nausea, vomito, febbre e malessere generale. I crampi sono tipicamente colici, intermittenti e localizzati intorno all’ombelico o nella parte bassa dell’addome. L’urgenza defecatoria può essere molto marcata, rendendo difficile trattenere le feci.

La disidratazione può manifestarsi con sete, secchezza della bocca, riduzione della produzione di urina, stanchezza e capogiri. Nei casi severi si possono sviluppare alterazioni elettrolitiche con crampi muscolari, debolezza e alterazioni del ritmo cardiaco. La perdita di peso può essere rapida a causa della perdita di liquidi e elettroliti.

Sintomi extraintestinali possono includere mal di testa, dolori muscolari e articolari, specialmente nelle forme infettive. In alcuni casi si possono sviluppare eruzioni cutanee o altri segni sistemici che possono aiutare nell’identificazione dell’agente causale e guidare il trattamento specifico.

Diarrea meccanismo: come si sviluppa il disturbo

Il meccanismo della diarrea coinvolge alterazioni complesse della fisiologia intestinale. Normalmente, l’intestino tenue assorbe la maggior parte dei liquidi ingeriti e secreti, mentre il colon riassorbe l’acqua residua concentrando le feci. Quando questo processo si altera, le feci rimangono liquide o semiliquide.

La diarrea osmotica si verifica quando sostanze non assorbibili nell’intestino richiamano acqua per gradiente osmotico. Questo può accadere con l’intolleranza al lattosio, l’uso di lassativi osmotici o l’ingestione di sostanze non digeribili. La diarrea secretoria è causata da stimolazione attiva della secrezione di elettroliti e acqua, spesso dovuta a tossine batteriche o ormoni.

La diarrea infiammatoria risulta dal danno diretto alla mucosa intestinale con perdita di proteine, sangue e elettroliti. L’accelerazione del transito intestinale può contribuire alla diarrea riducendo il tempo disponibile per l’assorbimento, mentre alterazioni della flora batterica possono compromettere i normali processi digestivi e di fermentazione.

Diarrea acuta vs cronica: differenze importanti

La diarrea acuta ha durata inferiore a 14 giorni ed è spesso causata da infezioni, intossicazioni alimentari o farmaci. Il trattamento si concentra sulla reidratazione e il supporto sintomatico, mentre la risoluzione avviene generalmente spontaneamente. Le cause infettive sono le più comuni e spesso non richiedono terapie specifiche.

La diarrea cronica persiste per più di 4 settimane e richiede sempre una valutazione medica approfondita per identificare la causa sottostante. Può essere dovuta a malattie infiammatorie croniche, malassorbimento, disturbi funzionali o condizioni sistemiche. Il trattamento deve essere mirato alla causa specifica identificata.

La distinzione è importante perché influenza l’approccio diagnostico e terapeutico. La diarrea acuta raramente richiede esami diagnostici approfonditi se non complicata, mentre quella cronica necessita di un work-up completo che può includere esami del sangue, delle feci, endoscopia e imaging radiologico.

Come far passare la diarrea fai da te: rimedi casalinghi

I rimedi casalinghi possono essere molto efficaci nella gestione della diarrea lieve. La reidratazione con soluzioni saline fatte in casa può essere preparata mescolando un cucchiaino di sale e sei cucchiaini di zucchero in un litro di acqua bollita e raffreddata. Questa soluzione dovrebbe essere bevuta a piccoli sorsi frequenti.

Il riso bollito è uno degli alimenti più utili perché fornisce carboidrati facilmente assorbibili e ha effetti astringenti che possono ridurre la frequenza delle evacuazioni. L’acqua di cottura del riso, ricca di amidi, può essere bevuta per fornire liquidi ed elettroliti. Le banane mature forniscono potassio e hanno consistenza che aiuta a solidificare le feci.

Le tisane a base di camomilla, menta o zenzero possono avere effetti calmanti sull’intestino e aiutare a ridurre crampi e nausea. I probiotici, presenti nello yogurt o disponibili come integratori, possono aiutare a ripristinare l’equilibrio della flora intestinale, specialmente nella diarrea associata ad antibiotici.

Cosa mangiare con la diarrea: alimenti consigliati

Durante la fase acuta della diarrea, la dieta dovrebbe essere leggera e facilmente digeribile. Il riso bianco bollito rappresenta l’alimento base ideale perché fornisce energia senza irritare l’intestino. Le patate bollite o al vapore, senza condimenti, sono un’altra buona fonte di carboidrati e potassio.

Le carni bianche come pollo o tacchino, cotte al vapore o bollite senza grassi aggiunti, forniscono proteine di alta qualità facilmente digeribili. Il pesce magro come merluzzo o sogliola può essere introdotto gradualmente. È importante evitare fritture e condimenti elaborati che potrebbero irritare l’intestino infiammato.

Le mele cotte o grattugiate, grazie al contenuto di pectina, hanno effetti astringenti naturali. Le carote bollite sono ben tollerate e forniscono beta-carotene. Il pane tostato o i crackers non salati possono essere introdotti gradualmente. È fondamentale masticare lentamente e mangiare piccole quantità frequenti piuttosto che pasti abbondanti.

Cosa evitare con la diarrea: alimenti sconsigliati

Durante gli episodi di diarrea è fondamentale evitare alimenti che possono peggiorare il disturbo o irritare ulteriormente l’intestino. Latte e latticini dovrebbero essere completamente eliminati perché l’infiammazione intestinale spesso causa un deficit temporaneo di lattasi, l’enzima che digerisce il lattosio, peggiorando la diarrea.

Cibi ricchi di grassi come fritture, insaccumi, formaggi stagionati e dolci elaborati sono difficili da digerire e possono stimolare la motilità intestinale peggiorando la diarrea. Anche le fibre insolubili presenti in cereali integrali, legumi e verdure crude possono aumentare il volume delle feci e la frequenza delle evacuazioni.

Bevande contenenti caffeina come caffè, tè forte e bevande energetiche possono stimolare la motilità intestinale. L’alcol ha effetti irritanti sulla mucosa intestinale e può peggiorare la disidratazione. Cibi piccanti, speziati o molto conditi dovrebbero essere evitati perché possono irritare l’intestino infiammato. Anche i dolcificanti artificiali possono avere effetti lassativi e peggiorare la diarrea.

ALIMENTI CONSIGLIATI ALIMENTI DA EVITARE
  • Riso bianco bollito
  • Patate bollite
  • Carni bianche (pollo, tacchino)
  • Pesce magro (merluzzo, sogliola)
  • Banane mature
  • Mele cotte/grattugiate
  • Carote bollite
  • Pane tostato
  • Crackers non salati
  • Tisane (camomilla, menta)
  • Latte e latticini
  • Cibi fritti e grassi
  • Cereali integrali
  • Legumi
  • Verdure crude
  • Caffè e tè forte
  • Alcol
  • Cibi piccanti
  • Dolcificanti artificiali
  • Succhi di frutta