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Gengivite: cause, sintomi, cura e prevenzione

La gengivite è un’infiammazione delle gengive estremamente comune che colpisce circa il 50-90% della popolazione adulta in forme di gravità variabile.

Si tratta della fase iniziale della malattia parodontale e rappresenta una condizione completamente reversibile se diagnosticata e trattata precocemente. Tuttavia, se trascurata, può evolvere in parodontite, una condizione più grave che comporta la perdita irreversibile del tessuto di supporto dei denti e, nei casi più severi, la perdita dei denti stessi.

Gengivite: anatomia e meccanismo dell’infiammazione

Le gengive, o tessuto gengivale, fanno parte del parodonto, l’insieme delle strutture che sostengono e proteggono i denti. Il tessuto gengivale sano ha un colore rosa pallido, consistenza compatta e presenta una superficie a “buccia d’arancia”. Le gengive circondano il colletto del dente formando un solco gengivale profondo 1-3 millimetri in condizioni normali.

L’infiammazione gengivale inizia quando la placca batterica, un biofilm composto da batteri, residui alimentari e saliva, si accumula lungo il margine gengivale e nel solco. I batteri presenti nella placca producono tossine e enzimi che innescano una risposta infiammatoria nei tessuti gengivali. Inizialmente, questa risposta è protettiva, ma quando l’accumulo di placca persiste, l’infiammazione diventa cronica.

Il processo infiammatorio causa vasodilatazione dei capillari gengivali, aumento della permeabilità vascolare con fuoriuscita di liquidi ed edema, infiltrazione di cellule infiammatorie nel tessuto, e progressivo deterioramento delle fibre collagene. Questi cambiamenti si manifestano clinicamente con i segni caratteristici della gengivite: arrossamento, gonfiore e sanguinamento.

Gengive Sane vs Gengivite – Confronto
Caratteristica Gengive sane Gengivite
Colore Rosa pallido Rosso/rosso-violaceo
Consistenza Compatta, soda Gonfia, edematosa
Superficie Buccia d’arancia (punteggiatura) Liscia, lucida
Sanguinamento Assente Presente allo spazzolamento
Profondità solco 1-3 mm 1-3 mm (no perdita attacco)
Dolore Assente ! Sensibilità/fastidio

Cause della gengivite: fattori primari e secondari

La causa primaria della gengivite è l’accumulo di placca batterica dovuto a un’igiene orale inadeguata. Quando i denti non vengono spazzolati correttamente e regolarmente, la placca si accumula lungo il margine gengivale. Entro 24-48 ore, la placca non rimossa inizia a mineralizzarsi formando tartaro, un deposito duro che può essere rimosso solo professionalmente.

Fattori locali possono favorire l’accumulo di placca e peggiorare la gengivite: otturazioni debordanti o mal eseguite che creano zone di ritenzione della placca, apparecchi ortodontici fissi che rendono difficile la pulizia, protesi dentarie mal adattate, affollamento dentale che complica l’igiene interdentale, e respirazione orale che secca le mucose riducendo l’effetto protettivo della saliva.

Fattori sistemici aumentano la suscettibilità alla gengivite: gravidanza, pubertà e menopausa a causa delle fluttuazioni ormonali, diabete mellito non controllato che compromette la risposta immunitaria e la guarigione dei tessuti, immunodeficienze congenite o acquisite, carenze nutrizionali soprattutto di vitamina C, leucemie e altri disturbi ematologici, e alcuni farmaci come antiepilettici, calcio-antagonisti e immunosoppressori che causano ipertrofia gengivale.

Sintomi della gengivite: segni clinici

Il sanguinamento gengivale rappresenta il sintomo più caratteristico e precoce della gengivite. Può manifestarsi durante lo spazzolamento dei denti, l’uso del filo interdentale, la masticazione di cibi duri, o spontaneamente nei casi più gravi. Molte persone sottovalutano questo sintomo considerandolo normale, ma le gengive sane non dovrebbero mai sanguinare.

Il cambiamento di colore delle gengive è un segno importante: da rosa pallido diventano rosse o rosso-violacee a causa dell’aumentata vascolarizzazione e dell’infiammazione. Il gonfiore gengivale provoca perdita della normale festonatura e della texture a buccia d’arancia. Le gengive appaiono edematose, turgide e lucide invece che opache e compatte.

Altri sintomi includono alitosi o cattivo sapore in bocca causati dai prodotti metabolici batterici e dalla decomposizione dei tessuti infiammati, sensibilità o fastidio gengivale specialmente durante la masticazione, retrazione gengivale che espone maggiormente il colletto dentale aumentando la sensibilità termica, e nei casi più avanzati possibile formazione di ascessi gengivali con dolore acuto e gonfiore localizzato.

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Diagnosi della gengivite

La diagnosi di gengivite si basa principalmente sull'esame clinico odontoiatrico. Il dentista o l'igienista dentale valuta il colore, la consistenza e la forma delle gengive, verifica la presenza di sanguinamento al sondaggio inserendo delicatamente una sonda parodontale nel solco gengivale, e misura la profondità del solco che nella gengivite rimane entro i 3 millimetri.

L'indice di placca quantifica l'accumulo di placca batterica sulle superfici dentali, mentre l'indice di sanguinamento gengivale misura la percentuale di siti che sanguinano al sondaggio. Questi indici aiutano a valutare la gravità della gengivite e monitorare la risposta al trattamento. Nella gengivite non complicata non c'è perdita di attacco parodontale o riassorbimento osseo.

Radiografie endorali possono essere necessarie per escludere la progressione verso parodontite, evidenziando l'integrità dell'osso alveolare. In alcuni casi, test microbiologici possono identificare specifici patogeni parodontali, mentre esami ematici possono essere indicati per escludere condizioni sistemiche sottostanti come diabete o alterazioni ematologiche.

Gengivite vs Parodontite - Differenze
Parametro Gengivite Parodontite
Reversibilità Completamente reversibile Irreversibile
Profondità tasca 1-3 mm >4 mm
Perdita attacco No
Perdita ossea No
Mobilità denti No ! Possibile
Trattamento Igiene + detartrasi Terapia parodontale complessa

Cura della gengivite: trattamenti professionali

Il trattamento fondamentale della gengivite è la rimozione professionale di placca e tartaro attraverso la detartrasi o ablazione del tartaro. Questa procedura utilizza strumenti ultrasonici che frammentano i depositi di tartaro con vibrazioni ad alta frequenza, e strumenti manuali per rifinire le superfici dentali. Il trattamento è generalmente indolore o causa solo lieve fastidio.

La levigatura radicolare può essere necessaria quando il tartaro si è formato sottogengivalmente. Questa procedura rimuove i depositi dalle superfici radicolari e leviga le irregolarità dello smalto e del cemento che favoriscono l'accumulo di placca. Nelle gengiviti moderate-severe può essere eseguita in anestesia locale.

L'istruzione all'igiene orale domiciliare è cruciale per il successo del trattamento. Il professionista insegna la tecnica corretta di spazzolamento, l'uso appropriato del filo interdentale o degli scovolini interdentali, e può raccomandare l'uso di collutori antibatterici contenenti clorexidina per 2-3 settimane come supporto temporaneo. Controlli periodici ogni 3-6 mesi permettono di mantenere i risultati nel tempo.

Timeline Guarigione dalla Gengivite

Guarigione dalla Gengivite

🦷Giorno 1-3
Detartrasi professionale
💧Settimana 1
Riduzione del sanguinamento
Settimana 2
Riduzione del gonfiore
🌸Settimana 3-4
Colore rosa ripristinato
Mese 2
Guarigione completa con igiene corretta

Prevenzione della gengivite

La prevenzione della gengivite si basa su un'igiene orale quotidiana meticolosa. Lo spazzolamento dei denti deve essere effettuato almeno due volte al giorno, preferibilmente dopo i pasti principali, per almeno due minuti. La tecnica corretta prevede movimenti circolari o verticali dalla gengiva verso il dente, con angolazione di 45 gradi dello spazzolino rispetto all'asse dentale.

Gli spazzolini elettrici oscillanti-rotanti hanno dimostrato maggiore efficacia rispetto a quelli manuali nella rimozione della placca e nella riduzione della gengivite. Le setole devono essere morbide o medie per non traumatizzare le gengive, e lo spazzolino deve essere sostituito ogni 3 mesi o quando le setole sono consumate.

La pulizia interdentale è fondamentale perché lo spazzolino non raggiunge gli spazi tra i denti dove si accumula il 40% della placca totale. Il filo interdentale deve essere usato quotidianamente con tecnica corretta, abbracciando la superficie di ciascun dente e scorrendo delicatamente sotto il margine gengivale. Gli scovolini interdentali sono indicati per spazi più ampi e possono essere più facili da usare.

Gengivite e alimentazione

L'alimentazione influenza significativamente la salute gengivale. Una dieta equilibrata ricca di vitamine e minerali supporta il sistema immunitario e la capacità di guarigione dei tessuti. La vitamina C è essenziale per la sintesi del collagene e la salute dei vasi sanguigni; carenze severe causano scorbuto con gengivite severa e perdita dei denti.

Il calcio e la vitamina D sono importanti per la salute ossea del supporto dentale. Gli antiossidanti presenti in frutta e verdura combattono lo stress ossidativo e l'infiammazione. Alimenti croccanti come mele, carote e sedano hanno un effetto detergente meccanico sulle superfici dentali e stimolano la produzione di saliva.

Evitare il consumo frequente di zuccheri semplici riduce la disponibilità di substrato per i batteri cariogeni e parodontopatici. Limitare cibi e bevande acide previene l'erosione dello smalto che può aumentare la sensibilità e favorire l'accumulo di placca. L'idratazione adeguata mantiene un buon flusso salivare che ha proprietà antibatteriche naturali.


TABELLA 3: Alimenti per gengive sane

BeneficiAlimenti consigliatiDa limitareVitamina CAgrumi, kiwi, peperoniBevande zuccherateCalcio/Vit DLatte, yogurt, pesceCaramelle, dolciAntiossidantiFrutti di bosco, tè verdeCibi molto acidiDetergenti naturaliMele, carote, sedanoSnack appiccicosi

Complicanze della gengivite non trattata

Se non trattata, la gengivite può progredire verso la parodontite, una condizione irreversibile che comporta la distruzione del legamento parodontale e del tessuto osseo di supporto. Questo processo crea tasche parodontali profonde dove i batteri proliferano in ambiente anaerobio, accelerando la distruzione tissutale e aumentando il rischio di perdita dei denti.

La parodontite è associata a conseguenze sistemiche significative. Studi scientifici hanno dimostrato collegamenti tra malattia parodontale e aumentato rischio cardiovascolare, peggior controllo glicemico nel diabete, complicanze della gravidanza inclusi parto prematuro e basso peso alla nascita, e possibile associazione con malattie respiratorie e artrite reumatoide.

Gli ascessi parodontali rappresentano complicanze acute della parodontite avanzata. Si manifestano con gonfiore, dolore intenso, possibile febbre e malessere generale. Richiedono trattamento immediato con drenaggio, terapia antibiotica e successiva terapia parodontale definitiva. Nei casi più gravi, l'infezione può diffondersi ai tessuti circostanti o causare batteriemia.

Gengivite in popolazioni speciali

La gengivite gravidica colpisce il 60-75% delle donne incinte, tipicamente a partire dal secondo-terzo mese di gravidanza. Le modificazioni ormonali aumentano la permeabilità vascolare gengivale rendendo i tessuti più reattivi alla placca batterica. Può svilupparsi l'epulide gravidica, una massa gengivale benigna che regredisce dopo il parto.

Nei bambini e adolescenti, la gengivite è comune durante l'eruzione dentale e la pubertà. L'igiene orale spesso inadeguata, combinata con fluttuazioni ormonali, aumenta il rischio. L'educazione precoce all'igiene orale e controlli dentistici regolari sono essenziali per prevenire la progressione verso forme più gravi.

Nei pazienti anziani, la gengivite può essere complicata da xerostomia (secchezza delle fauci) dovuta a farmaci o condizioni sistemiche, mobilità ridotta che compromette l'igiene orale, malnutrizione, e presenza di protesi dentarie. Questi fattori richiedono strategie preventive personalizzate e controlli più frequenti.