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Malocclusione: sintomi, cause e come si risolve

La malocclusione rappresenta un’alterazione dell’allineamento dentale e del rapporto tra le arcate superiore e inferiore che può influenzare non solo l’estetica del sorriso, ma anche la funzione masticatoria e la salute generale dell’apparato stomatognatico. Questa condizione è molto comune e può manifestarsi con diversi gradi di gravità.

Cos’è la malocclusione

La malocclusione è definita come un’anomalia nel modo in cui i denti superiori e inferiori si incontrano quando la bocca è chiusa. In condizioni normali, i denti dell’arcata superiore dovrebbero sovrapporsi leggermente a quelli inferiori, con una corretta distribuzione dei contatti occlusali.

Il termine occlusione si riferisce al contatto tra i denti delle due arcate durante la chiusura della bocca e durante i movimenti mandibolari. Un’occlusione ideale garantisce una distribuzione equilibrata delle forze masticatorie e un’efficiente funzione dell’apparato stomatognatico.

Le malocclusioni possono coinvolgere un singolo dente, un gruppo di denti o l’intero rapporto tra le arcate dentarie. Possono essere presenti fin dalla nascita, svilupparsi durante la crescita o essere acquisite a causa di traumi o abitudini viziate.

La prevalenza delle malocclusioni varia significativamente in base alla popolazione studiata, ma si stima che circa il 60-70% delle persone presenti qualche forma di malocclusione, anche se non tutte richiedono necessariamente trattamento ortodontico.

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Tipi principali di malocclusione

Le malocclusioni vengono classificate secondo la classificazione di Angle, che distingue tre classi principali in base al rapporto sagittale tra i primi molari superiori e inferiori.

La malocclusione di Classe I si verifica quando il rapporto molare è normale, ma sono presenti affollamenti, rotazioni, spaziature o altri disallineamenti dentali. Rappresenta la forma più comune di malocclusione.

La malocclusione di Classe II è caratterizzata da un rapporto retrusivo della mandibola rispetto al mascellare superiore, determinando un’arcata superiore più avanzata rispetto all’inferiore. Include il “morso profondo” e l’“overjet” aumentato.

La malocclusione di Classe III presenta un rapporto protrusivo della mandibola, con l’arcata inferiore più avanzata rispetto alla superiore. Questa condizione è comunemente nota come “morso inverso” o prognatismo mandibolare.

Quali sono i sintomi di una malocclusione

I sintomi della malocclusione possono variare considerevolmente in base alla gravità e al tipo specifico di alterazione occlusale. Alcuni pazienti possono essere asintomatici, mentre altri manifestano disturbi significativi.

Il disagio estetico rappresenta spesso la prima preoccupazione dei pazienti, specialmente quando la malocclusione è visibile durante il sorriso o la conversazione. Denti storti, sporgenti o affollati possono influenzare negativamente l’autostima.

Le difficoltà masticatorie si manifestano con problemi nel mordere e masticare efficacemente il cibo. Alcuni pazienti riferiscono di dover evitare certi alimenti o di impiegare più tempo per masticare.

I disturbi articolari come click, rumori o dolore all’articolazione temporo-mandibolare sono comuni nelle malocclusioni più severe. Questi sintomi possono essere accompagnati da limitazione nell’apertura della bocca.

Altri sintomi possono includere cefalea, particolarmente di tipo muscolo-tensivo, dolore facciale, difficoltà nella fonazione, respirazione orale e russamento notturno.

Cause della malocclusione

Le cause della malocclusione sono molteplici e spesso multifattoriali, combinando fattori genetici, ambientali e comportamentali. La componente ereditaria gioca un ruolo significativo nella determinazione della forma e dimensione delle ossa mascellari.

I fattori genetici influenzano le dimensioni delle arcate dentarie, il numero e la forma dei denti, e la crescita delle strutture scheletriche facciali. Spesso le malocclusioni tendono a ricorrere nelle famiglie.

Le abitudini viziate durante l’infanzia rappresentano cause importanti di malocclusione acquisita. La suzione prolungata del pollice o del ciuccio oltre i tre anni può modificare la crescita delle arcate dentarie.

La perdita precoce dei denti decidui o permanenti senza mantenimento dello spazio può causare spostamenti dentali e malocclusioni. I denti adiacenti tendono a migrare verso lo spazio vuoto.

Fattori di rischio e predisponenti

Diversi fattori possono aumentare il rischio di sviluppare malocclusioni o peggiorare quelle esistenti. La respirazione orale cronica, spesso conseguente a ostruzioni delle vie aeree superiori, può influenzare la crescita facciale.

Le anomalie congenite come il labbro leporino o la palatoschisi sono associate a malocclusioni severe che richiedono trattamenti multidisciplinari complessi.

I traumi facciali durante l’infanzia o l’adolescenza possono alterare la crescita delle ossa mascellari o causare spostamenti dentali, determinando malocclusioni.

Le abitudini parafunzionali come il bruxismo o il serramento dentale possono causare usura dentale anomala e modificazioni della posizione dei denti nel tempo.

Come si risolve la malocclusione

Il trattamento della malocclusione dipende dalla gravità della condizione, dall’età del paziente e dal tipo specifico di alterazione occlusale. L’ortodonzia rappresenta l’approccio terapeutico principale.

Il trattamento ortodontico può essere eseguito con diverse tipologie di apparecchi, fissi o mobili. Gli apparecchi fissi con attacchi (brackets) e fili ortodontici permettono movimenti dentali precisi e controllati.

Gli allineatori trasparenti rappresentano un’alternativa estetica agli apparecchi tradizionali, particolarmente apprezzata dagli adulti. Questi dispositivi rimovibili applicano forze controllate per spostare gradualmente i denti.

Nei casi più complessi con componente scheletrica, può essere necessario combinare il trattamento ortodontico con la chirurgia ortognatica per correggere le anomalie delle basi ossee.

Trattamento nei bambini

Il trattamento ortodontico nei bambini viene distinto in intercettivo ed ortodontico vero e proprio. L’ortodonzia intercettiva viene eseguita durante la dentizione mista per guidare la crescita e prevenire malocclusioni più severe.

Gli espansori palatali vengono utilizzati per ampliare l’arcata superiore troppo stretta, sfruttando la capacità di crescita delle ossa mascellari nei bambini. Questo trattamento è particolarmente efficace prima della pubertà.

Gli apparecchi funzionali possono modificare la crescita mandibolare nelle malocclusioni di Classe II, stimolando l’avanzamento mandibolare durante le fasi di crescita attiva.

Il timing del trattamento ortodontico nei bambini è importante: alcune condizioni traggono maggiore beneficio da un intervento precoce, mentre altre possono essere trattate più efficacemente dopo la permuta dentale.

Trattamento negli adulti

Il trattamento ortodontico negli adulti presenta caratteristiche specifiche legate all’assenza di crescita e alla presenza di condizioni parodontali che devono essere considerate. Gli adulti rappresentano una percentuale crescente di pazienti ortodontici.

Negli adulti, i movimenti dentali possono richiedere più tempo rispetto ai bambini e la risposta biologica può essere diversa. È fondamentale avere gengive e supporto osseo sani prima di iniziare il trattamento.

In alcuni casi può essere necessario un approccio multidisciplinare che combina ortodonzia, protesi, implantologia e parodontologia per ottenere risultati ottimali.

La motivazione e la compliance del paziente adulto sono generalmente elevate, favorendo il successo del trattamento ortodontico.

Cosa succede se non si cura una malocclusione

Le conseguenze di una malocclusione non trattata possono essere molteplici e progressive nel tempo. L’usura dentale anomala rappresenta una delle complicazioni più comuni.

I denti disallineati sono più difficili da pulire efficacemente, aumentando il rischio di carie e malattie gengivali. L’accumulo di placca negli spazi difficilmente accessibili favorisce i processi patologici.

I disturbi dell’articolazione temporo-mandibolare possono svilupparsi o peggiorare in presenza di malocclusioni severe non trattate, causando dolore cronico e limitazione funzionale.

Le problematiche estetiche possono influenzare negativamente l’autostima e le relazioni sociali, con impatto sulla qualità della vita complessiva del paziente.

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Quanto tempo ci vuole per curare una malocclusione

La durata del trattamento ortodontico varia considerevolmente in base a diversi fattori: gravità della malocclusione, età del paziente, tipo di apparecchio utilizzato e compliance del paziente.

I trattamenti semplici possono richiedere da 6 a 12 mesi, mentre le malocclusioni moderate richiedono tipicamente 18-24 mesi. I casi più complessi possono necessitare di 30-36 mesi o più.

Nei bambini, i trattamenti intercettivi sono generalmente più brevi (6-18 mesi), mentre il trattamento ortodontico completo richiede tempi simili a quelli degli adulti.

La fase di contenzione post-trattamento è fondamentale per mantenere i risultati ottenuti e dura tipicamente diversi anni, spesso con contenzioni fisse permanenti.

Prevenzione della malocclusione

La prevenzione delle malocclusioni inizia già dalla prima infanzia con l’eliminazione delle abitudini viziate e il monitoraggio della crescita dentofacciale.

L’eliminazione precoce del ciuccio e della suzione del pollice, preferibilmente entro i tre anni, previene alterazioni della crescita delle arcate dentarie.

Il mantenimento dei denti decidui fino alla loro naturale permuta è importante per preservare lo spazio per i denti permanenti. In caso di perdita precoce, possono essere necessari mantenitori di spazio.

Le visite ortodontiche precoci intorno ai 6-7 anni permettono di identificare precocemente problemi in via di sviluppo e intervenire nel momento più opportuno.

Costi del trattamento ortodontico

I costi del trattamento ortodontico variano significativamente in base alla complessità del caso, al tipo di apparecchio scelto e alla durata prevista del trattamento.

Il trattamento con apparecchi fissi tradizionali può costare tra 3.000 e 7.000 euro per un trattamento completo, mentre gli allineatori trasparenti hanno generalmente costi superiori.

È importante valutare il rapporto costo-beneficio considerando l’impatto sulla salute orale a lungo termine.

Alcune assicurazioni sanitarie coprono parzialmente i trattamenti ortodontici, specialmente nei bambini. È consigliabile verificare la copertura prima di iniziare il trattamento.