Skip to content

Quali sono i vaccini obbligatori: una panoramica aggiornata al 2025

La vaccinazione rappresenta uno degli strumenti più efficaci per la prevenzione delle malattie infettive. In Italia, il sistema vaccinale si basa su un calendario specifico che distingue tra vaccini obbligatori e raccomandati, con particolare attenzione alla protezione dei più piccoli e dell’intera comunità.

Vaccini obbligatori in Italia: il quadro normativo attuale

Dal 2017, la legge italiana prevede dieci vaccinazioni obbligatorie per l’iscrizione a scuola e per l’accesso ai servizi educativi per l’infanzia. Questa normativa è stata introdotta per contrastare il calo delle coperture vaccinali e proteggere la salute pubblica attraverso l’immunità di gregge.

I vaccini obbligatori devono essere somministrati secondo un calendario preciso che inizia dai primi mesi di vita. L’obbligo riguarda specificamente i minori di età compresa tra zero e sedici anni, con alcune differenze basate sull’anno di nascita del bambino.

Le vaccinazioni obbligatorie sono gratuite e vengono erogate dal Servizio Sanitario Nazionale attraverso i centri vaccinali delle ASL territoriali. I genitori ricevono comunicazioni specifiche con le date degli appuntamenti e le scadenze da rispettare per mantenere in regola la situazione vaccinale dei propri figli.

Elenco completo dei vaccini obbligatori

Le dieci vaccinazioni obbligatorie in Italia sono:

  • anti-poliomielitica,
  • anti-difterica,
  • anti-tetanica
  • anti-epatite B
  • anti-pertosse
  • anti-Haemophilus influenzae tipo b
  • anti-morbillo
  • anti-rosolia
  • anti-parotite
  • anti-varicella.

Questi vaccini vengono somministrati attraverso formulazioni combinate che riducono il numero di iniezioni necessarie. La formulazione esavalente comprende sei vaccini (polio, difterite, tetano, epatite B, pertosse e Haemophilus influenzae tipo b), mentre il vaccino MPRV copre morbillo, parotite, rosolia e varicella.

Il calendario vaccinale prevede richiami specifici per mantenere l’efficacia della protezione nel tempo. Alcuni vaccini richiedono più dosi durante il primo anno di vita, mentre altri prevedono richiami durante l’adolescenza per garantire una protezione duratura.

Calendario vaccini obbligatori per neonati

I neonati iniziano il percorso vaccinale già a partire dal 61° giorno di vita con la prima dose dell’esavalente. Il calendario prosegue con la seconda dose al terzo mese e la terza dose tra il quinto e il sesto mese di vita.

Per quanto riguarda il vaccino MPRV (morbillo, parotite, rosolia, varicella), la prima somministrazione avviene tra il 12° e il 15° mese di vita, seguita da una seconda dose tra il 5° e il 6° anno di età. Questo timing è studiato per ottimizzare la risposta immunitaria del bambino.

Durante il primo anno di vita è fondamentale rispettare le tempistiche indicate nel calendario vaccinale. I ritardi nelle vaccinazioni possono esporre il bambino a rischi inutili e compromettere l’efficacia del programma di immunizzazione. I pediatri monitorano costantemente lo stato vaccinale durante i controlli di routine.

Cosa succede se non si fanno i vaccini obbligatori

Il mancato rispetto dell’obbligo vaccinale comporta conseguenze specifiche a seconda dell’età del bambino. Per i minori da zero a sei anni, la vaccinazione è requisito indispensabile per l’accesso ai servizi educativi per l’infanzia, inclusi asili nido e scuole dell’infanzia.

Per i bambini da sei a sedici anni, l’obbligo vaccinale non preclude la frequenza scolastica, ma i genitori sono soggetti a sanzioni amministrative pecuniarie che possono variare da 100 a 500 euro. Inoltre, il dirigente scolastico è tenuto a segnalare le inadempienze alla ASL competente.

Le ASL hanno il compito di convocare i genitori per un colloquio informativo e per concordare un piano di recupero delle vaccinazioni mancanti. In caso di persistente rifiuto senza validi motivi medici, oltre alle sanzioni economiche, può essere attivato il supporto dei servizi sociali per garantire la tutela della salute del minore.

Quali vaccini sono obbligatori per andare a scuola?

Per l’iscrizione e la frequenza dei servizi educativi per l’infanzia (0-6 anni), è necessario aver completato tutte le dieci vaccinazioni obbligatorie previste per l’età del bambino. La documentazione deve essere presentata entro le scadenze stabilite dalla scuola.

Per le scuole primarie e secondarie (6-16 anni), pur non essendo impedita la frequenza in caso di inadempimento vaccinale, i genitori devono comunque presentare la documentazione richiesta. Il mancato adempimento comporta l’attivazione delle procedure sanzionatorie da parte della ASL.

È importante sottolineare che esistono esenzioni per i bambini che non possono vaccinarsi per motivi di salute documentati da certificazione medica. In questi casi, la protezione dipende dall’immunità di gregge garantita dalla vaccinazione degli altri bambini della comunità scolastica.

Quali vaccini vanno richiamati nel tempo

Alcuni vaccini richiedono richiami periodici per mantenere una protezione efficace nel tempo. Il vaccino anti-tetano e anti-difterite deve essere richiamato ogni dieci anni durante tutta la vita adulta. Questo richiamo è particolarmente importante per mantenere l’immunità contro malattie che possono avere conseguenze gravi.

Il vaccino anti-pertosse viene richiamato durante l’adolescenza, tipicamente tra i 14 e i 15 anni, insieme al richiamo di tetano e difterite. Questo timing è strategico perché la pertosse può essere particolarmente pericolosa quando trasmessa dai giovani ai neonati non ancora vaccinati.

Per alcuni vaccini, come quelli contro morbillo, parotite, rosolia e varicella, due dosi nell’infanzia sono generalmente sufficienti a garantire una protezione duratura. Tuttavia, in casi specifici o per determinate categorie professionali, potrebbero essere raccomandati richiami aggiuntivi.

Esenzioni e controindicazioni mediche

Le uniche esenzioni riconosciute per i vaccini obbligatori sono quelle basate su specifiche controindicazioni mediche documentate. Queste situazioni includono immunodeficienze congenite o acquisite, terapie immunosoppressive in corso, o allergie gravi a componenti del vaccino.

La certificazione di esenzione deve essere rilasciata dal medico curante o da uno specialista e deve specificare il tipo di controindicazione e la sua durata. In alcuni casi, l’esenzione può essere temporanea e il bambino potrà essere vaccinato una volta superata la condizione che impediva la vaccinazione.

È importante distinguere tra controindicazioni reali e false controindicazioni. Condizioni come lievi malattie acute, allergie non correlate ai componenti del vaccino o l’allattamento materno non costituiscono motivi validi per rimandare o evitare le vaccinazioni.

Vaccini raccomandati vs vaccini obbligatori

Oltre ai vaccini obbligatori, il calendario vaccinale italiano include anche vaccinazioni fortemente raccomandate ma non obbligatorie. Tra queste troviamo i vaccini contro pneumococco, meningococco, rotavirus e papillomavirus umano (HPV).

I vaccini raccomandati sono comunque gratuiti e la loro somministrazione è fortemente consigliata per garantire una protezione completa. La distinzione tra obbligatori e raccomandati è principalmente di carattere normativo e non riflette una diversa importanza dal punto di vista della salute pubblica.

La scelta di rendere obbligatori solo alcuni vaccini è basata su criteri epidemiologici specifici, considerando fattori come la diffusione delle malattie, la loro gravità e la necessità di mantenere elevate coperture vaccinali per prevenire epidemie. Tuttavia, tutti i vaccini inseriti nel calendario nazionale sono sottoposti agli stessi rigorosi controlli di sicurezza ed efficacia.